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Domenica 4 settembre si è conclusa la mostra "Tiberis. L'altra faccia del Tevere" presso il Wegil. É stata una tappa meravigliosa di questo straordinario viaggio. Una tappa da cui sono nate potenti sinergie, incontri veramente speciali e che ha visto l'emozione e la partecipazione di migliaia di persone.
Come dico sempre, i sogni non si realizzano mai da soli. Proprio per questo ringrazio di cuore la curatrice della mostra Gina Ingrassia (dell'agenzia Inmagina) e il mio editore Alessandro Troisi (Pandion edizioni), per aver creduto nel mio lavoro, nei miei sogni e per essersi imbarcati in questa avventura mettendoci anima e corpo. Grazie al WEGIL e al suo personale che ci ha sempre accolto con il sorriso e tanto entusiasmo. Grazie alla Regione Lazio e ParchiLazio per aver scommesso in questo progetto e aver messo a disposizione di tutti la scoperta de "l'altra faccia" del fiume da cui è dipesa la nostra storia... Il Tevere. Grazie a LAZIOcrea SpA, Terna e ComediArting. Infine, ma non per ultimo, ringrazio tutti i partecipanti, visitatori e coloro che hanno creduto e sostenuto i miei sogni e progetti, attraverso la loro energia, supporto, amore e pazienza. Il Tevere ancora oggi ci rappresenta, ed è facile vedervi il simbolo sia del degrado di questi ultimi anni, ma anche di un possibile riscatto. Un riscatto basato sulla riqualificazione ambientale, ma soprattutto sulle nostre scelte quotidiane e sul nostro modo di guardare e percepire ciò che è intorno a noi. Il Tevere ci insegna che abbiamo due scelte: formare una sorgente e pian piano un grande fiume che perpetuerà nel tempo in un ciclo che è alla base della vita, oppure creare una piccola pozza destinata a prosciugarsi per sempre. A noi la scelta.
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