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Alle porte di Roma esiste un’azienda agricola il cui gestore ha radici molto profonde con il territorio dei Monti Prenestini, ovvero Pietro Scacco: allevatore con un amore sconfinato per il proprio lavoro e per il luogo in cui vive.
L’allevamento Pietro ce l’ha proprio nel sangue. Quando gli è stata posta la domanda su come è nata la passione per questo mestiere, Pietro ha semplicemente risposto “mamma mi ha partorito sotto una vacca e questo ha segnato profondamente la mia esistenza”. Ma la passione di Pietro non si limita solo all’allevamento di bovini, poiché nella sua tenuta troviamo anche pecore, capre, cani, galline, maialini e un grande orto. Inoltre Pietro è uno degli ultimi custodi di una tradizione secolare legata ai famosi castagneti di questa zona… ovvero la Mosciarella. Per Mosciarella si intende la castagna raccolta e lasciata essiccare in appositi essiccatoi che prendono il nome di “casette”, le quali sono un esempio perfetto di integrazione tra uomo e ambiente, testimonianza antropologica e storica di attività castanicole tradizionali compatibili con l’assetto paesaggistico di queste zone. Tale tradizione ha inoltre una grande valenza sociale, poiché la raccolta e la lavorazione viene svolta da più persone, in genere amici e parenti, che approfittano di questo periodo per stare insieme e per condividere la passione e il loro legame con il territorio.
La mungitura delle sue vacche viene svolta per ben due volte al giorno. Prima di essere munte le vacche sono lasciate al pascolo brado, dove possono alimentarsi dell’erba soffice e nutriente che si trova nei pascoli di questo meraviglioso territorio. Il pascolo estensivo esercitato dai suoi animali permette il mantenimento delle praterie secondarie, fondamentali da un punto di vista ecologico, poiché ricchissime di biodiversità.
L’attività di Pietro non solo contribuisce al mantenimento di particolari habitat, ma consente di portare avanti e custodire tradizioni secolari che sono parte integrante dell’identità stessa di un territorio, nonché testimoni di un profondo rapporto tra noi uomini e il contesto ambientale.
L’allevamento Pietro ce l’ha proprio nel sangue. Quando gli è stata posta la domanda su come è nata la passione per questo mestiere, Pietro ha semplicemente risposto “mamma mi ha partorito sotto una vacca e questo ha segnato profondamente la mia esistenza”. Ma la passione di Pietro non si limita solo all’allevamento di bovini, poiché nella sua tenuta troviamo anche pecore, capre, cani, galline, maialini e un grande orto. Inoltre Pietro è uno degli ultimi custodi di una tradizione secolare legata ai famosi castagneti di questa zona… ovvero la Mosciarella. Per Mosciarella si intende la castagna raccolta e lasciata essiccare in appositi essiccatoi che prendono il nome di “casette”, le quali sono un esempio perfetto di integrazione tra uomo e ambiente, testimonianza antropologica e storica di attività castanicole tradizionali compatibili con l’assetto paesaggistico di queste zone. Tale tradizione ha inoltre una grande valenza sociale, poiché la raccolta e la lavorazione viene svolta da più persone, in genere amici e parenti, che approfittano di questo periodo per stare insieme e per condividere la passione e il loro legame con il territorio.
La mungitura delle sue vacche viene svolta per ben due volte al giorno. Prima di essere munte le vacche sono lasciate al pascolo brado, dove possono alimentarsi dell’erba soffice e nutriente che si trova nei pascoli di questo meraviglioso territorio. Il pascolo estensivo esercitato dai suoi animali permette il mantenimento delle praterie secondarie, fondamentali da un punto di vista ecologico, poiché ricchissime di biodiversità.
L’attività di Pietro non solo contribuisce al mantenimento di particolari habitat, ma consente di portare avanti e custodire tradizioni secolari che sono parte integrante dell’identità stessa di un territorio, nonché testimoni di un profondo rapporto tra noi uomini e il contesto ambientale.