LA VIA DELLA VITE
Piero Riccardi e Lorella Reale sono scrittori, autori ed ex giornalisti di importanti programmi televisivi, tra cui il famoso Report. Da anni hanno fondato un’azienda vitivinicola produttrice di uno dei vini autoctoni più rappresentativi del Lazio, ovvero il Cesanese.
La loro grande esperienza nazionale ed internazionale, soprattutto riguardante le inchieste nel settore agroalimentare, nell’editoria e nella comunicazione, ha gettato le basi per creare un’azienda con un approccio doverosamente nuovo, basato soprattutto su una gestione territoriale che possa portare benefici a lungo termine.
L’azienda di Piero e Lorella è biologica certificata e biodinamica, ma vanno oltre, partecipando a quel movimento mondiale conosciuto come Vini Naturali. Attraverso questo approccio il viticoltore è parte integrante del ciclo biologico della vigna. Il loro pensiero è che ciò che si coltiva non è semplicemente una porzione di terra, ma è un qualcosa di molto più complesso. Un vero e proprio organismo che non è composto solo da viti, ma da moltissime altre componenti: la microbiologia del terreno, le piante spontanee, i microrganismi che crescono in prossimità e sulla vite stessa, gli impollinatori delle piante spontanee, i predatori degli impollinatori e così via. Tenere insieme tale complessità di vita è fondamentale per raggiungere l’equilibrio ecosistemico e per produrre un vino di estrema qualità. Il viticoltore è parte integrante di questo equilibrio e ciò presuppone una continua evoluzione e cambiamento.
“Non sono io a coltivare la vigna, ma è la vigna che coltiva me”, con questa frase Piero lascia intendere perfettamente cosa c’è dietro il loro operato.
Attraverso i suoi libri, Lorella ci parla di un vino che non è solo una bevanda, succo “dell’erba della vita”, ma è un “qualcosa” che coglie e fotografa, racchiude un luogo, una mano, un vitigno, come forse solo una fotografia o una pagina di letteratura potrebbe fare.
“La via della vite è dritta e sinuosa”, è con questo frammento di Eraclito che Piero ci spiega la profonda essenza di questa meravigliosa pianta. Essa cresce in un movimento sinuoso e, allo stesso tempo, possiede dentro di sé un centro: la vite come immagine della via, come il caos originario, come il vortice, come la spirale che ruota circolarmente verso il proprio centro. Un esempio di adattabilità, plasticità e bellezza che forse tutti noi dovremmo seguire.
Vedere Lorella, Piero e i loro fantastici collaboratori lavorare per questo importante progetto, è come assistere ad una grande festa… una sorta di ode alla terra, alla socialità, alla crescita comune. Il tutto riconducibile ad un’unica parola… Comunità.
La loro grande esperienza nazionale ed internazionale, soprattutto riguardante le inchieste nel settore agroalimentare, nell’editoria e nella comunicazione, ha gettato le basi per creare un’azienda con un approccio doverosamente nuovo, basato soprattutto su una gestione territoriale che possa portare benefici a lungo termine.
L’azienda di Piero e Lorella è biologica certificata e biodinamica, ma vanno oltre, partecipando a quel movimento mondiale conosciuto come Vini Naturali. Attraverso questo approccio il viticoltore è parte integrante del ciclo biologico della vigna. Il loro pensiero è che ciò che si coltiva non è semplicemente una porzione di terra, ma è un qualcosa di molto più complesso. Un vero e proprio organismo che non è composto solo da viti, ma da moltissime altre componenti: la microbiologia del terreno, le piante spontanee, i microrganismi che crescono in prossimità e sulla vite stessa, gli impollinatori delle piante spontanee, i predatori degli impollinatori e così via. Tenere insieme tale complessità di vita è fondamentale per raggiungere l’equilibrio ecosistemico e per produrre un vino di estrema qualità. Il viticoltore è parte integrante di questo equilibrio e ciò presuppone una continua evoluzione e cambiamento.
“Non sono io a coltivare la vigna, ma è la vigna che coltiva me”, con questa frase Piero lascia intendere perfettamente cosa c’è dietro il loro operato.
Attraverso i suoi libri, Lorella ci parla di un vino che non è solo una bevanda, succo “dell’erba della vita”, ma è un “qualcosa” che coglie e fotografa, racchiude un luogo, una mano, un vitigno, come forse solo una fotografia o una pagina di letteratura potrebbe fare.
“La via della vite è dritta e sinuosa”, è con questo frammento di Eraclito che Piero ci spiega la profonda essenza di questa meravigliosa pianta. Essa cresce in un movimento sinuoso e, allo stesso tempo, possiede dentro di sé un centro: la vite come immagine della via, come il caos originario, come il vortice, come la spirale che ruota circolarmente verso il proprio centro. Un esempio di adattabilità, plasticità e bellezza che forse tutti noi dovremmo seguire.
Vedere Lorella, Piero e i loro fantastici collaboratori lavorare per questo importante progetto, è come assistere ad una grande festa… una sorta di ode alla terra, alla socialità, alla crescita comune. Il tutto riconducibile ad un’unica parola… Comunità.