Camminando lungo un corso d’acqua, a chi non è mai capitato di imbattersi in un folto sciame di insetti che si intrecciano tra loro? Queste creature meravigliose sono le effimere, insetti aventi una particolarità a dir poco affascinante. Un po' come Peter Pan e i suoi bimbi sperduti, le effimere rimangono per quasi l’intera vita degli “eterni bambini”, ovvero nella fase larvale acquatica. La fase adulta, al contrario, è terrestre e dura al massimo qualche ora, nella quale i maschi si esibiscono in una sorta di danza per attirare le femmine. Subito dopo l'accoppiamento le femmine volano lungo le rive per scegliere l'area dove deporre le uova. Dopo di che restano immobili per poi morire e lasciarsi trasportare dalla vita del fiume.
Quando ero sul Tevere mi fermavo spesso ad ammirarle pensando ad una moltitudine di aspetti della vita. Trovo incredibile che la storia evolutiva di questi esseri si potesse giocare su pochi attimi che per noi uomini potrebbero sembrare un lampo. Ma è proprio in quel lampo che si decide la sopravvivenza della specie. Non è semplice, ma forse ci farebbe bene ogni tanto metterci nei panni dell’effimera adulta. Probabilmente guarderemmo la nostra unica alba o tramonto con la massima gratitudine. Cammineremmo in natura assaporandone ogni minimo suono, odore e manifestazione. Ci rivolgeremmo diversamente alle persone che amiamo, gli occhi dei nostri figli sarebbero più belli del solito e tutte le voci di chi vogliamo bene ci sembrerebbero più musicali. Ogni abbraccio trasmetterebbe più calore e ogni sguardo tutto il nostro amore. In sostanza, l’unica cosa che conterebbe davvero sarebbe gioire e percepire ogni singolo secondo della nostra e della vita altrui. Le lamentele e futili problemi probabilmente sparirebbero, così come anche il tempo di rimpiangere il passato. A ogni nostro sospiro, almeno un’effimera cade nel fiume senza vita. Ricordiamoci che la nostra esistenza è composta da tante vite effimere che andranno a tessere le trame del nostro destino… tante, ma non infinite.
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Ottobre 2023
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