Spesso quando si parla di paesaggio la mente si proietta ad una visione in grande scala, la cosidetta “veduta”. Eppure un paesaggio può essere ammirato anche in un albero, in pochi centimetri di corteccia, di prato e così via. Sapete qual è la cosa più affascinante? Prendiamo ad esempio una faggeta meravigliosa che stiamo ammirando dalla cima di una montagna. Esistono dei processi che contribuiscono al rinnovo e sopravvivenza del bosco, processi che possono essere osservati solo da vicino: parlo della decomposizione della materia organica morta, opportunità di vita per moltissime specie di invertebrati, funghi, batteri e così via. Quest’ultimi , elaborando e nutrendosi di questa grande quantità di materia morta, la rimettono in circolo creando il substrato per la nuova crescita e rinnovo del bosco, lo stesso bosco che stiamo osservando dalla cima della montagna. Affascinanti processi di vita e morte che non andrebbero visti come entità separate, ma come un tutt’uno. Non è meraviglioso? Quella distesa incredibile di alberi che stiamo ammirando con emozione dipende da questi processi!
Tutto ciò ci suggerisce un concetto molto importante… ogni vita, condizione, situazione è legata all’altra. E non importa a quale scala la vediamo, il principio sarà e resterà sempre lo stesso. Questo si ripercuote anche nelle nostre vite interiori: proprio in quei momenti in cui qualcosa muore dentro, una nuova nascita è pronta a rinnovarci. Tutto è connesso e ciò che abbiamo intorno si riflette in noi stessi, così come ciò che è dentro di noi si riflette all’esterno.
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Settembre 2023
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