Ho osservato la giovane aquila sorvolare spesso il grande faggio. È ormai Ottobre. In questo periodo i suoni sono scanditi dai bramiti dei cervi, dalle foglie che cadono e dal gracchiare dei corvi imperiali, i quali formano piccole macchie scure nel cielo. Di tanto in tanto si posano sui rami del grande faggio.
Sono ormai diversi giorni che sono appostato e la stanchezza comincia a farsi strada nella mia testa e nel mio corpo. Ma oggi è un giorno diverso, i corvi imperiali non sono passati e i bramiti sono più lontani. C'è molto più silenzio. Ad un certo punto vedo una macchia scura nel cielo. Inizialmente penso che sia un Grifone, tuttavia, man mano che si avvicina, la vista si fa sempre più chiara... è lei, l'aquila reale! Speranzoso e con il cuore palpitante, cerco di restare il più fermo possibile sotto il telo mimetico. Ora è davanti a me in tutta la sua maestosità, a rendere la cornice autunnale ancora più diversificata e meravigliosa. Resterà sul posatoio all'incirca un'ora e mezza, in attesa di osservare e stanare una possibile preda. L'aquila reale, come molte altre specie in Italia, risente notevolmente del disturbo antropico. Questa sensibilità fa si che le potenziali minacce siano frequenti e di vario tipo: disturbi diretti al nido da parte di fotografi o di persone eccessivamente curiose, attività escursionistiche e di arrampicata fuori controllo, gare di motocross, distruzione dell'habitat e il bracconaggio, che purtroppo è ancora molto presente nella nostra penisola. La Natura può regalarci insegnamenti e momenti indimenticabili, ma senza pazienza e soprattutto senza rispetto non potremmo mai riceverli o meritarli.
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Settembre 2023
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