Un giorno stavo fotografando una garzetta in prossimità di una pozza salata su una spiaggia a nord di Fiumicino e la luce del tramonto stava accarezzando la sua elegante silhouette. Ad un certo punto una vocina interiore mi diceva: “qualcuno ti sta osservando”. Girato lo sguardo, un piccolo uccello dal corpo tozzo e tondo stava studiando ogni mia singola mossa. Si trattava di un meraviglioso fratino che magari avrà pensato: “ma chi è questo scemo sdraiato sulla sabbia?”.
Dietro l’avvistamento di questo splendido animale si cela un importante messaggio: “vi trovate in un ambiente in buona salute”. Il fratino è il simbolo dello stretto legame tra le abitudini dell’uomo e i delicati equilibri della biodiversità: se una spiaggia è in cattivo stato di conservazione, inquinata e degradata, oppure livellata dalle ruspe che cancellano le dune e la vegetazione spontanea, difficilmente sarà visitata da questo splendido animale. Al contrario, la sua presenza è sempre un ottimo segnale dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia correttamente tutelata. Nonostante l’urbanizzazione selvaggia e il nostro impatto sulla costa, lungo la foce del Tevere esistono ancora luoghi di notevole importanza ecologica, piccolo riflesso ed eco di quella selvaggia meraviglia tanto decantata da Virgilio nell’Eneide. Un eco simbolo di adattabilità, della forza della vita e di una triste distanza che, nonostante tutto, possiamo parzialmente colmare.
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Settembre 2023
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