La prima volta che sono stato sulla Majella rimasi fortemente colpito dalla sua bellezza, dal mistero e dall'energia che sprigiona. Non a caso è chiamata "La Montagna Madre", cornice di fantastiche storie, miti e leggende in cui la donna e la natura sono sempre state protagoniste indiscusse
Un luogo simbolo per eccellenza del genere femminile: imponente, dolce, straordinaria, misteriosa, stupefacente, forte, fragile, aspra, inquietante. Tra i suoi sublimi e ancestrali silenzi, penso alla leggenda delle “Maiellane”, abitanti e protrettici di questi ambienti, mitiche donne guerriere adornate di orecchini a grandi cerchi e vistose collane, che, in tempi assai remoti, lottavano indomite per difendere la loro indipendenza. A tal proposito, mi piace immaginarle mentre corrono tra i ghiaioni e le praterie d'alta quota, circondate da splendide fioriture e osservate in lontananza dai camosci e dalle aquile dominatrici del cielo. Questo e molto altro mi ha trasmesso la selvaggia Majella... con l'auspicio che possa essere fonte d'ispirazione per la donna del presente e del futuro. * Nella foto, il "Vallone di Femmina Morta" dalla cima del Monte Amaro (2793 mt)
1 Commento
silvio vitone
17/9/2023 09:36:38 am
E' un bellissimo pensiero non solo perchè dedicato alle donne ma anche perchè va oltre la retorica sulla majella madre
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