Mi trovavo sulle rive del Tevere ed ero appostato da ore sotto un grande pioppo. Fino a quel momento non avevo ripreso o sentito nulla. Pensavo che forse non era il periodo giusto e che sarei dovuto tornare in inverno, quando la presenza dei pescatori umani sarebbe diminuita. Fortunatamente la pazienza ripaga quasi sempre e la natura sa bene come far stupire con le sue inaspettate e bizzarre combinazioni.
Era più o meno l’imbrunire e da lontano vidi una possente figura scura che si avvicinava al fiume. Si trattava di un grande cinghiale che si fiondò in acqua e cominciò ad attraversarlo, assumendo le somiglianze di uno strano alligatore. Ma il protagonista di questa storia non è solo il cinghiale ma anche altri personaggi. Mentre lo riprendevo l’inquadratura mi cadde su due daini che con curiosità guardavano il misterioso nuotatore, come per dire “certo che vanno in giro creature strane su questo fiume!”. Una scena quasi comica che mi ha trasmesso gioia e soprattutto armonia. I due daini guardavano da vicino un animale tre volte più grande di loro, con una forza spropositata e zanne che avrebbero potuto frantumare qualsiasi cosa. Eppure rimasero lì senza fuggire minimamente. A quel punto mi chiesi: e se al posto del cinghiale ci fosse stato un uomo, sarebbero rimasti fermi ad osservare? Questa è una delle numerose scene emozionanti che ho vissuto sul fiume Tevere. Non è una foto d'alto valore estetico, ma se proprio devo dirvela tutta, preferisco di gran lunga fare una foto parecchio imperfetta, ma scattata in un momento per me perfetto… quel momento che resterà impresso per sempre nella mia memoria.
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Ottobre 2023
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