Non sono un grande amante delle fotografie al cielo stellato, eppure non posso negare il grande fascino che provo nel guardarlo, come (credo) tutti noi. Inconsciamente lo contempliamo quando abbiamo bisogno di guardare dentro noi stessi o di cercare risposte sulla strada da intraprendere. Un pò come lo stercorario, solo che questo insetto lo fa per non smarrire la strada, proprio perché si muove costantemente accompagnato dalle “pallottole” di sterco che costituiscono il suo principale nutrimento e nelle quali depone anche le proprie uova.
Eppure sulla Terra arriva la luce di stelle morte anche da migliaia di anni. La luce viaggia ad una determinata velocità, perciò tanto più una stella è lontana da noi, tanto indietro nel passato è stata emessa la luce che vediamo, e che per giungere da noi impiega del tempo. Per cui ci sono stelle che si accendono e spengono: le prime non le vediamo ancora e di quelle ormai spente continuiamo a vederne la luce, anche se non ci sono più. Idealmente parlando, forse quando cerchiamo delle risposte dal cielo, quello che contempliamo nel presente è semplicemente la strada che abbiamo percorso fino ad ora… il passato. Contemplare il passato non ci dirà quale sarà il nostro futuro (per fortuna nessuno può saperlo), ma sicuramente può dirci dove e perché siamo ora. E intanto, mentre guardiamo una stella che ormai non c’è più, la luce di un’altra che è già nata arriverà ai nostri occhi in tutta la sua mistica bellezza e quando lo farà si aggiungerà a quelle del passato, continuando a delineare il nostro brevissimo viaggio. [foto archivio 2010]
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Settembre 2023
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