Spesso non ci si rende conto delle fortune che si hanno, poiché troppo concentrati su ciò che non abbiamo. Quante volte mostriamo gratitudine per avere una famiglia, poter abbracciare chi abbiamo di più caro e che è ancora a fianco a noi, poter vivere nel benessere, poter camminare, respirare, ammirare un tramonto, giocare e molto altro ancora? Consideriamo tutto questo scontato e ci lamentiamo per ciò che manca.
Troviamo il tempo di dare la colpa all’esterno per ciò che accade, per trovare sempre una scusa alle nostre ansie e paure alle quali ci affezioniamo, provare odio gratuito, invidia, per non prenderci le nostre responsabilità, per la competizione sfrenata, per bramare sempre più cose materiali che riempiono i nostri spazi ma non la nostra vita. Eppure non riusciamo a trovare il tempo di essere grati per il dono della vita stessa. Cosa ci direbbero i nostri cari che non ci sono più se gli fosse data la possibilità di poter vivere un ultimo giorno? Probabilmente proprio chi non c’è ci direbbe di esserci e di essere grati alla nostra esistenza. La gratitudine è un atto interiore che purifica il nostro cuore. Più ringraziamo e più aumenta la sua intensità, il rispetto per noi stessi e per ciò che è intorno a noi (che diverrà anche dentro di noi). Cerchiamo di essere grati, facciamolo per chi non c’è più e ora avrebbe voluto esserlo, facciamolo per chi è meno fortunato, facciamolo per i nostri figli, per il pianeta in cui abbiamo ancora la fortuna di vivere e quindi anche per noi stessi.
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Settembre 2023
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