Lei era la volpe di Tharros, uno dei simboli della splendida area archeologica in cui si aggirava. A Cabras e dintorni chiunque la conosceva. Perché era diventata così famosa? La risposta è semplice: purtroppo veniva attirata dai turisti con del cibo e questo ha contribuito a farla diventare un animale confidente.
Un giorno, passeggiando per la penisola del Sinis, l’ho trovata senza vita con un foro nella parte destra del petto (colpo d'arma da fuoco?). Ad ogni modo, è con questa foto iniziale e con un messaggio che vorrei concludere la serie di post sul Sinis. Attirare animali selvatici con del cibo e abituarli alla presenza dell’uomo li espone a dei rischi enormi. Questo è un appello che faccio a tutti e che non smetterò mai di ripetere. Se vogliamo fare realmente del bene agli animali selvatici (e di conseguenza a noi stessi), bisogna trattarli come tali, rispettandoli, senza intromettersi nel delicato equilibrio che governa il loro ciclo biologico e l’ambiente in cui vivono. Ricordate, un animale selvatico attirato dall’uomo è un animale destinato a soccombere in breve tempo. Come dico sempre, percepire è più importante di guardare: il fatto di percepirlo alimenta in noi degli istinti e consapevolezze che purtroppo teniamo addormentati durante il corso della nostra quotidianità, proprio perché ci siamo allontanati, con la mente e soprattutto con il cuore, dal contesto ambientale dal quale noi tutti dipendiamo e dipenderemo sempre. Il rispetto, la tutela e la consapevolezza sono gli elementi fondamentali per garantirsi un futuro.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Archivi
Settembre 2023
|