Dopo un'estate a dir poco drammatica dal punto di vista delle precipitazioni, il mio augurio più grande era quello di rivedere al più presto la neve. Quando la vedo cadere il pensiero volge già ai verdi pascoli di fine primavera ed estate, alle rilassanti cascate, all'acqua che beviamo e alla verdura fresca.
La neve è fondamentale, poiché sciogliendosi lentamente favorisce l’assorbimento dell'acqua da parte del terreno, con notevole vantaggio per le nostre falde idriche. Inoltre, la distribuzione e l'abbondanza di specie vegetali negli ambienti montani sono fortemente influenzate dalla copertura nevosa: la coltre nevosa che ricopre il suolo determina l'isolamento termico della vegetazione e funge da fattore preventivo contro l'esposizione alle basse temperature, il disseccamento provocato dai venti invernali e contro l'effetto potenzialmente dannoso della radiazione solare sui tessuti vegetali in dormienza. Proprio perché funge da isolante termico, la presenza al suolo di neve è anche un fattore di grande rilievo per gli animali adattati a questi ambienti, come ad esempio l'arvicola delle nevi (Chyonomys nivalis), che scava gallerie appena al di sotto della neve per cercare gli artropodi e molluschi dei quali si ciba. Sulla neve è difficile sentirsi soli, poiché le nostre tracce si uniscono a quelle di altri animali, le quali, grazie al manto nevoso, ci sussurrano molti dei loro segreti. Osservare le loro tracce è come scrutare un quadro che sancisce la storia di queste creature, dove ogni pennellata è fatta da un pittore diverso, il quale alimenta in noi curiosità e certezze. Eh già, è bella e rassicurante la neve... una fredda coperta per la prossima primavera e il prologo di un nuovo emozionante percorso del ciclo della vita.
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Settembre 2023
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