Oggi torniamo sul fiume Tevere in uno dei luoghi più affascinanti e particolari dell’intera asta fluviale, ovvero il lago di Alviano.
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Imbattersi nel proprio archivio fotografico è un po' come rispolverare i diari di scuola, alcune cose non ce le ricordiamo bene, altre invece ci riportano immediatamente nell’esatto momento in cui abbiamo scritto quel determinato pensiero.
Oggi vorrei presentarvi uno dei protagonisti del mio progetto sul Tevere… Spillo, il mio grande compagno di avventure, fratello, amico, padre e figlio allo stesso tempo.
Questo è uno dei tratti che appartengono al “cuore selvaggio” del fiume Tevere. Devo ammetterlo, non avrei mai pensato di trovare un tratto con una vegetazione ripariale così ricca e strutturata.
Che ci piaccia o no, nessuno può ridarci il tempo, ma esistono “invenzioni” meravigliose che si chiamano ricordi.
Tra le molte scene e momenti intensi vissuti sul fiume Tevere vale la pena menzionarvi la paura scatenata dal Falco di Palude nei confronti delle sue prede.
Questa foto è stata scattata poco dopo un meraviglioso e indimenticabile incontro con un orso bruno marsicano.
Prima di immergermi nel Tevere, mi sentivo come se stessi violando un luogo sacro, come se non avessi il diritto o il permesso di potermi unire a lui, forse per via della nostra mancanza di rispetto nei suoi confronti, non so.
Anche in Toscana il Tevere scorre limpido e deciso e il suo sguardo è fatto di magici riflessi e giochi di colore, soprattutto nel periodo autunnale.
Mi guardo intorno e spesso percepisco a malincuore ragazze e ragazzi rantolare nel vortice oscuro della noia.
Continua il nostro viaggio nei pressi del tratto alto del fiume Tevere: uno dei fiumi più nominati e percepiti negativamente, ma che, proprio in virtù di ciò, è anche tra i meno conosciuti.
Lei era la volpe di Tharros, uno dei simboli della splendida area archeologica in cui si aggirava. A Cabras e dintorni chiunque la conosceva.
Molte specie vegetali ed animali nel periodo tardo autunnale ed invernale sono pronte a rallentare il loro ritmo. Tutto ciò è normale e necessario se si vuole affrontare al meglio una nuova primavera.
Durante questo viaggio sono stato (e sono tutt’ora) accompagnato da molti compagni e compagne.
In questo periodo dell’anno a Roma si manifesta uno degli spettacoli più belli e affascinanti che possiamo ammirare… il volo degli storni.
Il pensiero di oggi vorrei esprimerlo con uno scatto al quale sono particolarmente affezionato e dietro cui vi è celato uno dei momenti più emozionanti della mia vita.
Mi trovavo sul tratto alto del fiume Tevere intento a fotografare alcuni invertebrati acquatici.
La morte.
Forse non proprio la giusta maniera per iniziare un post. E invece voglio incominciare così… da una parola dietro la quale è celato uno dei più grandi misteri (almeno per noi). Non pensavo che l'Alta Valle del Tevere fosse disegnata da ambienti così ricchi e biodiversi.
Oggi è un giorno speciale, poiché inizia ufficialmente la mia stagione preferita… l’autunno.
Si dice che se vuoi realmente conoscere qualcuno devi passarci un po’ di tempo in montagna. Perché la montagna? Poiché tale condivisione prevede altruismo, rispetto, umiltà e spirito di sacrificio.
Poco prima del tramonto, una macchiolina scura e immobile è seduta sul crinale perfettamente mimetizzata con il paesaggio circostante.
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